Problemi da dottorandi: rintracciare le risorse.

Dopo soli tre mesi dall’inizio del mio Dottorato ho iniziato a vedere le complicazioni che possono sorgere quando si intraprende un progetto di ricerca. Uno dei problemi che mi ha limitato in passato, ma mai fu tanto frustrante come durante il Dottorato e’ la mancanza di organizzazione delle collezioni e delle relazioni di scavo non pubblicate. Il problema principale e’ che non viene quasi mai, o proprio mai, tenuto un registro dei vari spostamenti del materiale di riferimento. Questo finisce per obbligare il ricercatore ad una specie di gioco investigativo che coinvolge numerosi musei, archivi ed alle volte enti privati.

Questa ricerca digitale di solito prevede numerosi passaggi che in definitiva si concludono in uno scambio di email tra diversi dipartimenti all’interno di un’unica organizzazione, a causa della loro confusione sull’esistenza o meno di un documento, e se conservato nel loro o in un museo completamente diverso.

Il Centro per la Bioarcheologia Umana del Museo di Londra rappresenta un enorme sollievo per lo stanco ricercatore a caccia di dati. Nonostante non si tratta di una lista di cimiteri del tutto esaustiva, il museo ospita una grande collezione di resti scheletrici provenienti dalla zona di Londra per ogni periodo storico, con una estesa selezione di dati che si possono scaricare liberamente. Muovendosi in un’area più circoscritta, il West Yorkshire Archives Service è una ricchezza di registri storici per questa zona e può essere liberamente visitato a scopo di ricerca.

Un ottimo esempio di una relazione di scavo pubblicata é St. Martin’s Uncovered: Investigations in the churchyard of St. Martin’s-in-the Bull Ring, Birmingham, 2001. Questo volume non solo copre tutti gli aspetti del sito ma contiene anche un’appendice su CD con i risultati osteologici originali divisi per scheletro.

Dopo aver passato alcune ore cercando le varie fonti e risorse è chiara l’importanza di risorse open acess, siti web ben informati e la responsabilità degli autori di menzionare il locale di conservazione delle collezioni dopo lo scavo. Questa esperienza ha inoltre sottolineato l’esigenza di un approccio standardizzato al registro della località delle collezioni e delle risorse, così come la necesità di renderle disponibili ai ricercatori.

Refs:

Brickley, M., Buteux, S., Adams, J., Cherrington, R., 2006: St. Martin’s Uncovered: Investigations in the Churchyard of St. Martin’s-in-the-Bull Ring, Birmingham, 2001. Oxford: Oxbow Books.

Museum of London: http://archive.museumoflondon.org.uk/Centre-for-Human-Bioarchaeology/Database/CemeterySum.htm

West Yorkshire Archives: http://www.archives.wyjs.org.uk/

Holly

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